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Portoscuso 12 Dicembre 2005
1°- Congresso Provinciale della FP CGIL
R E L A Z I O N E


Riccardo Pietro Cardia



Oggi, 12 dicembre 2005 si svolge il 1°- Congresso Provinciale della Funzione Pubblica CGIL del Sulcis Iglesiente, all’interno dell’alveo del XV°- Congresso della CGIL, questa può e deve essere la sede per un’analisi approfondita degli ultimi 4 anni, della realtà sociale del mondo del lavoro che cambia, sotto i nostri occhi, si trasforma, si evolve e nello stesso tempo manifesta chiari segnali di cedimento nel tessuto sociale allargando l’area della povertà a fronte di ricchezze sempre più arroganti e limitative dei diritti della collettività.
Questa è la sede dove completare la presa di coscienza dei problemi affrontati, delle difficoltà incontrate, degli errori commessi, dei limiti presenti nel nostro operare, dove cercare di individuare obiettivi condivisi e raggiungibili, individuando strategie nuove o affinando quelle esistenti, anche lavorando per estendere la ns. presenza, la presenza della Funzione Pubblica CGIL, attraverso una politica di alleanze non solo in ambito Confederale, all’interno della CGIL, ma anche con le altre Confederazioni, con le Istituzioni Locali, le altre forze sociali democratiche e progressiste, a secondo dell’obiettivo da perseguire, ognuno con la propria autonomia.
Autonomia a noi cara, di cui siamo orgogliosi e nello stesso tempo gelosi, difendendone la piena sovranità, senza cedere o delegare il ns. ruolo ad altri soggetti, uniti, ma nella diversità, di cui fortemente chiediamo il pieno rispetto senza rinunciare alle rispettive prerogative.
Dall’ultimo Congresso sono accadute molte cose sul versante internazionale, la guerra in Iraq, le grandi catastrofi ambientali, la limitatezza di risorse quali l’acqua, fonte in immediato futuro di guerre, l’emergenza AIDS, le possibili pandemie, che si aggiungono alla fame e alla povertà solo per citarne alcune in negativo.
In positivo, abbiamo assistito ad una mobilitazione mondiale per la pace, mai vista prima per durata intensità ed ampiezza, di cui la CGIL ha fatto parte attiva.
Uno sviluppo esponenziale dell’economia di Paesi come Cina ed India hanno finito per condizionare fortemente le economie dello stesso Occidente.
In Europa è arrivato l’euro, le destre hanno la maggioranza nel Parlamento Europeo, in Italia la CdL ha vinto le elezioni e il Governo Berlusconi, il 2°- per nostra disgrazia, e di moltissimi altri, sta completando ciò che voleva fare già dal ’94, limitare le libertà, ridimensionare il Sindacato, la CGIL principalmente, rendere difficile l’esercizio dei diritti di cittadinanza, annichilire al Magistratura, monopolizzare l’informazione,rendere sistema l’impunità e il malaffare, convivere con la Mafia, arricchirsi ulteriormente e salvare se stesso dalle responsabilità proprie.
Si sono svolti due Referendum, sull’art. 18 e sulla Legge sulla Procreazione Assistita, tutte due con notevoli ricadute sui diritti e sulle condizioni di vita, e sullo sviluppo, dove la CGIL si è schierata, purtroppo tutte e due persi, il secondo dovuto anche all’ingerenza dello Stato Vaticano e delle gerarchie della Chiesa.
Il che pone con urgenza la necessità di uno Stato Laico in tutte le sue articolazioni che sappia distinguere nettamente tra questioni di tipo squisitamente morale-teologico e questioni che riguardano la vita sociale e politica di milioni di donne e uomini; gli integralismi devono essere banditi, portano allo scontro di civiltà.
In Sardegna, il centrosinistra ha vinto con la novità Soru, si è aperto il tempo delle grandi riforme, in primis quella della Regione, anche se non sono mancati momenti di forte conflittualità col Sindacato, sono nate le nuove Province tra cui la ns, la Provincia di Carbonia-Iglesias.
Governi amici, NO! Ma sicuramente un netto distinguo tra C.D.L. e Centrosinistra, siamo per una vittoria di quest’ultima, ma respingiamo qualsiasi invito a non disturbare il manovratore!
La battaglia verso le Servitù militari per uno sviluppo diverso e in difesa della salute delle popolazioni che la Regione Sardegna sta portando avanti assieme alla rivendicazione delle quote IRPEF e IVA dovute dallo Stato ci vede affianco. e ci fa solidarizzare con le lotte dei pescatori del Sulcis.
Ma anche per la CGIL sono stati quattro anni di novità, non parlo solo del cambio del Segretario Generale, da Sergio Cofferati, ora sindaco di Bologna, a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro, a quello di Guglielmo Epifani, che partendo dalla grande battaglia per i diritti, era il tema del Congresso precedente, ha visto una straordinaria partecipazione di popolo, ben oltre il solo mondo del lavoro, con momenti che non solo restano, ma fanno la storia.
Così è stato per la manifestazione del 23 marzo 2002, 3 milioni di persone, la più grande manifestazione del dopoguerra, che ci ha fatto capire che si poteva combattere uniti se pur differenti, con diverse sensibilità, esperienze, ma accomunati da un unico obiettivo: l’allargamento della democrazia, partendo dai luoghi di lavoro, per estendersi nei luoghi di vita e affermarsi nel funzionamento delle Istituzioni.
Manifestazione che ha fatto dire a chi ha partecipato IO C’ERO e a chi non era presente che aveva contribuito per la sua riuscita.
La CGIL come soggetto democratico, è una delle espressioni, lo possiamo dire senza avere paura di sbagliare, di vera democrazia per il ns. Paese, per la Democrazia in senso lato.
L’orgoglio e l’onore di far parte del Gruppo Dirigente e non solo, ma anche il senso di appartenenza alla CGIL, anche come semplice iscritto.
Per non parlare degli altri momenti di mobilitazione grandi e piccoli, locali e nazionali, non ultimo lo Sciopero Generale del 25 novembre 2005 e la manifestazione dei metalmeccanici, o quella decisa dalla F.P. assieme alla CGIL, a gennaio 2006 a Roma, in difesa della Legge 194, la capacità di proporre, di coinvolgere, interagire con la società, con soggetti vecchi e nuovi, di non chiuderci in noi stessi, arroccarsi, ma andare oltre, rilanciare, alzare il tiro, per non finire espugnato come Fort Apache.
La consapevolezza che i diritti si difendono se si allarga la platea a cui si rivolgono, a lungo andare finisce con essere illusorio qualsiasi altro approccio, pur senza nulla togliere alla stagione straordinaria che va sotto la parola d’ordine RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE! che corre di bocca in bocca, canzoni come BELLA CIAO che hanno reso attuale, viva, espressione di un intero popolo in lotta per la libertà, così recepita dai milioni di giovani e non che non avevano vissuto in prima persona la RESISTENZA, per liberare l’Italia dall’Oppressore, questa volta, il nuovo.
Altra novità si incontrano nel costante e progressivo superamento di una divisione tra il Gruppo Dirigente col definire strategicamente gli obiettivi partendo da analisi convergenti ed esperienze comuni di lotta ed elaborazione, novità che permette al Gruppo Dirigente della CGIL, dopo 15 anni di presentare le Tesi in un documento unitario con qualche ulteriore specificazione su tematiche quali la contrattazione e la democrazia sindacale.
Certo questo non vuol dire che sia venuto meno il dibattito interno e che diversità di opinione non abbiano dimora, anzi gli stessi emendamenti presentati dalla FP e dal FLC aggiuntivi e/o sostitutivi dimostrano che il dibattito è vivo.
E’ la convinzione da parte di tutto il Gruppo Dirigente che la battaglia sui diritti, se pur entusiasmante, avvolgente, unificante, non può bastare, bisogna andare oltre, bisogna mettere al centro il Lavoro, il diritto al lavoro, il lavoro nelle sue varie manifestazioni , comprese le forme alienanti, i saperi, non separabili dallo sviluppo, la libertà, nelle sue varie forme di espressione.
Altri cambiamenti sono avvenuti, alla guida della CGIL Regionale, ora il Segretario della CdLT di Carbonia, è Marco Grecu , per lunghi anni Segretario della FP, un ringraziamento va alla Compagna Ivonne Fraternale, ora impegnata in una nuova esperienza nel Consiglio della Nuova Provincia, per il suo impegno nella Segreteria Territoriale della FP.
Il ns. Congresso si svolge nel centenario della nascita della CGIL , intervallato dalle iniziative messe in campo in tutto il territorio nazionale, partendo da Buggerru, siamo consapevoli che il Sulcis Iglesiente, con le sue battaglie, è stato spesso punto di riferimento del Movimento Sindacale ed esempio per le lotte sociali anche per il resto d’Italia e per la stessa Sardegna, e non solo per quanto riguarda l’epopea, ma anche in tempi relativamente recenti, e di questo ne andiamo orgogliosi.
Altra ricorrenza importante è il 25°- anniversario della nascita della Funzione Pubblica, avvenuta nel 1980, un’intuizione vincente, seguita recentemente anche da CISL e UIL, che ha permesso non solo dal punto di vista organizzativo, ma strategico, di elaborare una politica contrattuale di unificazione delle piattaforme sindacali su specifici istituti giuridici ed economici, in funzione dell’estensione dei diritti dei lavoratori e della esigibilità delle norme.
Ci ha permesso di non subire, ma se non gestire, certamente contribuire alla Riforma del rapporto di lavoro nella P.A, fortemente voluto dalla FP CGIL,. al superamento dei vecchi D.P.R., alla conquista della legge certamente voluta, sulle R.S.U. nel P.I.
Ma la convinzione che tutte quelle realtà lavorative private presenti nel sociale come le Cooperative, le Associazioni di Volontariato ed altre, oggi area definita Terzo Settore, la Sanità Privata, i soggetti privati che gestiscono per conto degli EE.LL. i Servizi Culturali, l’Igiene Urbana appaltata, il ciclo dei rifiuti, i servizi di potabilizzazione e depurazione delle acque, hanno una valenza pubblica per le ricadute sulla collettività.
In sintesi, 25 anni dalla parte giusta! Dalla parte del lavoro, dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori.
Non siamo quindi il Sindacato dei colletti bianchi, come qualcuno ci descrive, concetto che non corrisponde più ad una realtà viva e in costante movimento qual’è, ma rappresentiamo realtà lavorative e professionali molto diverse ed articolate al loro interno, che affrontano problematiche anche di notevole complessità e che richiedono al Gruppo Dirigente un impegno ed uno sforzo costante, notevoli capacità, un bagaglio culturale degno delle sfide da affrontare, pena l’estraniazione dal mondo del lavoro.
Contemporaneamente al dibattito interno alla CGIL e tra le lavoratrici e i lavoratori si assiste al balletto dei rinnovi contrattuali del P.I. che nonostante la firma dei contratti della Scuola, dei Ministeri e dei VV.F. non vedranno soldi prima di gennaio 2006, mentre per quanto riguarda le AA.FF., la Sanità e le AA.LL. si rischia un ulteriore scivolamento anche di una ipotetica firma, avendo il Governo Berlusconi l’intenzione di sostituire il Presidente dell’A.R.A.N., facendo ripartire da zero l’iter necessario per arrivare alla sottoscrizione definitiva dei restanti Contratti.
Per quanto riguarda il settore Privato, nel corso del 2003 si è firmato il C.C.N.L. dell’Ig. Amb. FISE , l’ultimo era stato firmato nel 1991, poi sono venuti: il Contratto della Sanità Privata, delle Coop. Sociali, dell’AIAS, UNEBA , Federculture, solo per citarne alcuni.
Le elezioni delle R.S.U. nel P.I., nel novembre 2004, vinte a livello nazionale e regionale, hanno fatto registrare qualche difficoltà nel Sulcis iglesiente, anche se in termini generali abbiamo mantenuto quasi i livelli del 2001, in qualche realtà abbiamo incontrato una certa resistenza ad assunzioni dirette di responsabilità, da parte dei lavoratori anche ns. iscritti, che si sono tradotte nella mancata elezione della R.S.U. in alcuni Comuni, e dell’assenza in altri, in qualcuno queste sono avvenute dopo, e le abbiamo vinte, a Gonnesa, in altre ci stiamo attrezzando per farle, come a Masainas.
Una considerazione, non si può delegare tutto, la delega deve essere fisiologica, deve rispondere ad una effettiva esigenza organizzativa, altrimenti invece di crescere come sindacato, si torna indietro, se non cresce la coscienza di se come lavoratore e di come esercitare i propri diritti si rischia di svuotare dall’interno il ruolo contrattuale del Sindacato, di renderlo fragile, debole nei confronti delle sue Controparti naturali.
Tutto ciò costringe il Gruppo Dirigente della FP CGIL del Sulcis Iglesiente, in particolar modo i componenti la Segreteria ad esercitare un ruolo di surroga nei confronti delle R.S.U. o di singoli Delegati Sindacali, anziché di supporto e di indirizzo, relegandoli in un ruolo non proprio.
Togliendo tempo e spazio all’attività politica e progettuale della Segreteria e del Comitato Direttivo, che non solo è quella di governare i grandi processi di trasformazione in atto nel ns. Territorio, dirigere le lotte, ma anche quello di elaborare strategie e proposte, che si misurino con le problematiche di sviluppo del Sulcis Iglesiente, piattaforme per il rinnovo dei Contratti Integrativi, col rischio di affogarsi nel quotidiano, di piccolo respiro, perdendo di vista il quadro generale e incapace di una piena visione strategica.
In questa tornata congressuale, diversamente che in passato si è proceduto ad eleggere i Comitati degli Iscritti in tutte le realtà dove si è concretizzato il dibattito sulle Tesi, come presenza organizzata della CGIL, con ruoli di contrattazione dove non esistono le R.S.U., di supporto ai ns. eletti, dove queste esistono.
Questo va visto come buon auspicio verso il superamento di alcuni limiti poc’anzi denunciati, nella consapevolezza che tanta strada resta ancora da percorrere.
L’esperienza delle RSU nel P.I., può dirsi POSITIVA, nonostante alcuni limiti, alcune volte si assiste al cambio di casacca, più spesso il mancato rapportarsi all’Org. Sindacale che ne ha permesso l’elezione nelle proprie liste, sino a non rispondere al mandato dell’Assemblea dei lavoratori, senza per questo decadere dalla funzione, e non mi riferisco solo agli altri Sindacati, è successo in diversi Comuni, anche sul ns. territorio.
Questo pone il problema di fare scelte più accurate per quanto riguarda eventuali candidati, la necessità di avere un supporto interno ai luoghi di lavoro, da fuori non sempre gli aspetti e le problematiche si recepiscono per intero, al fine di ridurre i rischi connessi ad una scelta potenzialmente sbagliata.
Da questa convinzione nasce la scelta di proporre una legge che estenda, al Privato, la piena rappresentatività, superando il deficit di democrazia presente nell’Accordo interconfederale con CISL e UIL, a cui poi hanno aderito altri sindacati autonomi che permette l’elezione parziale dei propri rappresentanti nei luoghi di lavoro, il 72%, il resto è garantito anche a chi non è sufficientemente rappresentativo.
La generalizzazione dell’elezione delle RSU in tutti i luoghi di lavoro, con cadenza periodica e voto segreto, la titolarità congiunta con le OO.SS. della contrattazione di secondo livello, esito del voto certificato e registrazione del nr. degli iscritti per ogni singola O.S. al Ministero del Lavoro per il settore privato, come oggi avviene c/o l’ARAN per il pubblico, determinando la rappresentatività con un sistema misto tra iscritti e voti riportati.
Va rafforzata la partecipazione delle RSU nelle procedure di approvazione delle piattaforme e di valutazione degli Accordi Nazionali.
Deve essere previsto il ricorso al Referendum , a scrutinio segreto, di carattere abrogativo, che si può affiancare a quello di carattere propositivo, qualche esperienza l’abbiamo fatta anche nel S. I., al Comune di Portoscuso per validare un accordo sottoscritto solo dalla FP CGIL che rappresentava comunque già da sola più della metà dei dipendenti.
Vi sono aspetti contradditori che vanno approfonditi, mi riferisco alla straordinaria partecipazione dei lavoratori del settore dell’idropotabile (Appalti ESAF e non solo), in modo organizzato, nel sindacato, alla lunga stagione di lotte che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, alla consapevolezza che alcuni risultati si sono ottenuti, ma la responsabilità di altri soggetti sindacali che hanno puntato ad esasperare gli animi, anziché gestire la rabbia dei lavoratori trasformandola in forza determinante per il raggiungimento degli obiettivi, ha fatto sì che ora ci si trovi in mezzo al guado.
A questo ha fatto da contraltare una sottovalutazione, una mancata partecipazione alla discussione sulle tesi e al loro contenuto, da parte di questi lavoratori, all’individuazione degli obiettivi e alla elaborazione delle strategie più consone al loro raggiungimento, alla scelta del Gruppo Dirigente a cui sarà demandato il compito.
Nella stessa giornata di oggi è in corso un incontro c/o l’Assessorato AA.GG. con presidio da parte dei lavoratori, pubblici e privati, per il 15/12/05 è stato proclamato lo Sciopero Generale dell’intero settore dell’idropotabile per l’intera giornata con manifestazione a Cagliari, di fronte alla Regione.
In ballo ci sono non solo la definizione del Contratto da applicare nel settore, se Federgasacqua o Federambiente, di certo non il Contratto dei Regionali, o il FISE, ma anche il rischio concreto di una drastica riduzione dei livelli occupativi, si parla di 900 ESUBERI!
Questa è certamente una PRIORITA’ per la FP CGIL.
Vi è la convinzione nel Gruppo Dirigente della funzione Pubblica della necessità di un intervento diretto delle politiche pubbliche nel settore dei beni comuni e del controllo dei monopoli naturali, finalizzato a garantire l’universalità dei servizi e dei diritti.
Alla privatizzazione, spesso non ha corrisposto il miglioramento dei servizi erogati, con l’aggravante di aver scaricato i costi sull’utenza, rendendo ancora più difficile il raggiungimento della soglia degli accessi ai diritti.
La necessità di un intervento pubblico nelle grandi crisi industriali, o di fronte a ristrutturazioni pesanti, vedi FIAT, Parmalat, Alitalia. a livello nazionale, Portovesme a livello provinciale e regionale.
NON SI PUO’ STARE A GUARDARE! Lo Stato, la R.A.S., la provincia di Carbonia Iglesias, gli stessi Comuni non possono tirarsi fuori., non è solo una questione sindacale.
Un intervento regolatore sul mercato del lavoro che a tutt’oggi è sfuggito al controllo, dove regna il caos più totale, a discapito dei soggetti più deboli, i disoccupati, i giovani, i lavoratori precari, NON E’ RINVIABILE!
Fortemente in contraddizione, quasi schizofrenica appare la scelta fatta a livello regionale di procedere al trasferimento del personale dagli Uffici di Collocamento , dal Ministero del lavoro alle Province, delle competenze senza le risorse, aggiungendo ai disservizi, la precarietà del personale che si vede rifiutato da chi dovrebbe accoglierlo, in cerca di certezze che non arrivano, sia chiaro che siamo con i lavoratori, la FP è l’unica Org. Sindacale che si è mobilitata per trovare una soluzione.
Ma deve essere affrontata con la Provincia un discorso completo ed organico sui servizi per l’impiego e la loro integrazione nel territorio.
La F.P. si batte per l’emanazione di una Direttiva Quadro Europea sui servizi di interesse generale, che comprenda oltre a Salute, Istruzione, Assistenza e Sicurezza, anche acqua, energia, gestione integrata dei rifiuti, trasporto pubblico.
Questo perché i beni comuni costituiscono fattori decisivi per il benessere, i diritti e la qualità della vita delle persone e delle comunità, nonché dello stesso sviluppo economico.
L’acqua, risorsa indispensabile alla vita, va garantita l’accessibilità in termini universali, non è condivisibile ciò che sta accadendo in Sardegna, dove vengono usati due pesi e due misure, dove si arriva a negare l’accesso alle utenze civili, morose, ma così non è per industria o agricoltura.
D’altronde alcuni settori non sono riconducibili e orientabili da pure logiche di mercato e perché gli obiettivi di soddisfacimento dei bisogni sociali vanno oltre la semplice redditività aziendale.
La necessità di creare un nuovo Spazio Pubblico che vada oltre la sola gestione, ma favorisca forme di controllo e partecipazione dei cittadini e degli utenti, di pari passo con la necessità di riorganizzare i servizi pubblici.
Per quanto riguarda i Trasporti Pubblici, basta vedere quanto danno arreca la L.F. 2006, quando decide che le tratte meno remunerative si possano e si debbano tagliare, anche a rischio di isolare intere regioni e/o popolazioni; oppure la liberalizzazione selvaggia nel trasporto aereo che ha portato ad una drastica caduta della sicurezza nei voli, con un aumento delle vittime. LA SICUREZZA NON PUO’ ESSERE SACRIFICATA!
Come non pensare alla notizia di questi giorni sul traffico di uova putrefatte che invece di essere distrutte, compito di ditte private addette allo smaltimento dei rifiuti, venivano posdatate, falsificati i verbali di distruzione e poi rivendute a case produttrici di dolci, pasta ecc., del Nord, scoperta dai N.A.S., grazie ad un’inchiesta partita da Bologna che ha coinvolto diverse Regioni.
Oppure allo smaltimento dei rifiuti tossici, grande affare per le Ecomafie, e gravissimi problemi ambientali e di salute per le popolazioni coinvolte.
Una causa dell’esplosione esponenziale delle patologie legate alle allergie, alimentari, metaboliche, respiratorie.
Possono le politiche pubbliche ignorarlo e lasciarlo completamente in mano privata? Quale difesa della Salute Pubblica ne deriverebbe? In una scala di importanza che posizione coprirebbe la Salute in rapporto al profitto?
Certo un ruolo dovrebbe esercitarlo l’A.R.P.A.S. in cui dovrebbe confluire il PMP di Portoscuso, assieme ai Servizi di Prevenzione della ASL 7, ma certamente non bastano, un cambio di registro per quanto riguarda l’inquinamento è necessario., il ritardo accumulato dalla Regione Sarda in questi anni è vergognoso.
Non vorremmo che uno strumento così importante per la Regione per il controllo dell’ambiente, finisca per diventare un parcheggio dove collocare diverse realtà di sofferenza occupazionale, inficiando o snaturando i compiti che le sono propri.
Il contratto che dovrebbe essere applicato ai dipendenti dovrebbe essere quello della Sanità Pubblica, come in tutto il resto d’Italia e non quello dei Regionali, come altri vorrebbero, anche in Confederazione.
Il grosso delle figure interessate, sono figure riconosciute dal Ministero della Sanità, attraverso appositi decreti.
Un altro ritardo ben più consistente riguarda la predisposizione del P.S.R. , della riorganizzazione della Rete Ospedaliera, che arriva dopo oltre 18 anni, decentramento ed integrazione dei servizi sanitari e sociali, sono tutt’ora una sfida aperta per il Sindacato oltre che per l’attuale Dirigenza della A.S.L. 7 e degli stessi EE.LL..
La sfida attraverso la quale gli EE.LL. possono diventare volano dello sviluppo attraverso la programmazione del territorio, in primis la nuova Provincia, ma un ruolo non meno importante lo rivestono anche i Comuni di Carbonia ed Iglesias, non può avvenire escludendo o mortificando i dipendenti, ma favorendo una piena valorizzazione di questi, attraverso una politica di sviluppo delle risorse umane a propria disposizione, anche attraverso incentivi economici, non regalie.
Come non può avvenire attraverso l’utilizzo di appalti sotto costo che non tengano conto dei costi contrattuali.
Ma la sfida deve passare anche attraverso il superamento del blocco del turn-over, che ha portato precarietà nel lavoro, una dequalificazione e una riduzione dei servizi, una conseguente contrazione dei diritti, la necessità di rideterminare contrattualmente le Dotazioni Organiche, per una qualità del lavoro pubblico, per una organizzazione stabile e strutturata dei servizi delle PP.AA..
La campagna per le elezioni delle R.S.U. era diretta, poneva il tuo lavoro per il benessere di tutti, la garanzia dei diritti attraverso la qualità del lavoro.
Pubblico è meglio, non per una sottovalutazione del lavoro privato, e della sua dignità, ma perché dal pubblico parte la difesa dei diritti, così lo è stato per la Legge. 30 che è stata esclusa dai rinnovi contrattuali del P.I., lo stesso non si può dire per altre forme di precariato già preesistenti.
Una campagna contro flessibilità, precariato, co.co.co., esternalizzazioni, temporanei ecc., per una stabilizzazione dove il lavoro subordinato a T.P. sia la regola e l’abolizione della Legge 30 il naturale sbocco di queste lotte..
Il tuo lavoro a protezione di tutti, con più mezzi, più risorse, più sicurezza, chiediamo partendo da quanto affermato, dalla presenza a Portovesme dell’agglomerato industriale più importante della ns. isola, dalla carenza cronica del nr. delle unità dei VV.F. presenti nella ns. Provincia, un corposo potenziamento del servizio che possa rispondere adeguatamente alle emergenze presenti nel Sulcis Iglesiente
La tua professionalità al servizio degli altri, tutte parole d’ordine semplici, ma efficaci, di presa immediata, semplici, ma chiare, questo a caratterizzato la F.P. C.G.I.L..
Uno degli obiettivi che ci dobbiamo porre per il 2006 è certamente quello di recuperare il forte ritardo che abbiamo in merito alla elezione degli R.S.L. in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, la A.S.L. 7 è uno dei casi più emblematici di questa situazione.
Il problema del personale attualmente in comando c/o diversi Enti del territorio, in ruolo 1G, provenienti dall’E.T.I. (ex- A.M.M.S ) relegati in un limbo giuridico ed economico, sono esclusi dalle progressioni economiche e giuridiche sino alla pensione, è un altro.
Sempre per restare sul tema delle pensioni, l’abolizione della controriforma Berlusconi è certamente uno degli obiettivi irrinunciabili per la CGIL, sarà compito del Gruppo Dirigente che uscirà da questo Congresso, organizzare assemblee apposite, come già avvenuto in passato, sulla Legge di Riforma del TFR, e di fare opera di informazione capillare nei luoghi di lavoro.
La battaglia affinché si dia seguito all’accordo tra I.N.A.I.L., I.N.P.S. ed I.N.P.D.A.P., per aprire nel S.I. uno sportello polifunzionante., un potenziamento e una maggiore razionalizzazione della presenza di questi nel Sulcis Iglesiente.
La nascita della nuova Provincia ha provocato una perdita di iscritti, di risorse umane, finanziarie, con una contrazione della stessa agibilità sindacale, chiediamo che si avvii un ragionamento serio nella CGIL a livello regionale su un riequilibrio territoriale, la solidarietà non è mai stato un parametro secondario nella storia della CGIL.. Nessuno può fare l’asso piglia tutto!
Abbiamo perso, perché come perdita l’abbiamo vissuto, i compagni e le compagne del 1°- RGT CRT , dei Comuni di Siliqua e Teulada, quelli del CFVA facenti capo a quei territori comunali, e a breve ci apprestiamo a perdere quelli presenti nei servizi sanitari di riferimento.
Devo dire, ad onor del vero, che alcuni di Loro sono stati validi aiuti, nonché critici e suggeritori attenti, che hanno contribuito alla crescita della ns. Organizzazione in loco, a loro va un augurio di buon lavoro nella nuova realtà organizzativa in cui andranno ad operare.
Tutto ciò deve essere tradotto in un impegno maggiore per consolidare ed accrescere il nr. degli iscritti nella ns. Provincia.
Infine abbiamo maturato la necessità di potenziare la formazione che è fortemente carente, anche per via delle esigue risorse legate all’agibilità, che impediscono la partecipazione alla quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori a moduli formativi o stages della durata di più giorni, anche attraverso una diversa organizzazione degli stessi in tornate pomeridiane.
Quanto affermato è assolutamente prioritario se si vuol preparare un Gruppo Dirigente che possa validamente sostituire l’attuale, una volta arrivato al termine del suo mandato.